Parco regionale di Montevecchia e della valle del Curone

Gli Anfibi
Agli anfibi del passato dobbiamo la piu' grande avventura capitata ai Vertebrati: la conquista delle terre emerse.
Anfibio significa "doppio modo di vita"; molte specie infatti vivono tra acqua (dolce) e terra.
Gli Anfibi, come i Rettili, hanno una temperatura corporea variabile e la loro vita e' legata alla temperatura esterna (di acqua e aria); per questo motivo sono assenti dalle regioni fredde del Pianeta.
Per lo stesso motivo trascorrono la stagione fredda in uno stato di torpore, al riparo dal gelo in qualche buco o fessura del terreno o sott'acqua.
Stadio larvale e metamorfosi
Nella maggioranza dei casi gli anfibi depongono le uova in acqua, dove, dalla schiusa, nasceranno i girini acquatici che soltanto con la metamorfosi raggiungeranno lo stadio di adulto.
Le uova possono essere raggruppate in un ammasso globoso come nelle rane (clicca qui per vedere la differenza tra ovature di Rana agile e Rana di Lataste) oppure riunite in lunghi cordoni come nel rospo. Possono essere libere, semplicemente deposte sul fondo oppure accuratamente "ormeggiate" a qualche tutore, a seconda della specie.
Dall'uovo fecondato si arriva nel giro di pochi giorni alla schiusa con la nascita di una larva con respirazione branchiale e circolazione di tipo pisciforme. La larva subisce continue e profonde trasformazioni: si formano gli arti, prima i posteriori poi gli anteriori, la coda regredisce fino a ridursi ad un moncone, la respirazione passa da branchiale a polmonare, la testa da globosa diventa triangolare, spunta la lingua, il regime alimentare muta e l'animale, da erbivoro qual era, prende a nutrirsi di piccoli invertebrati...
La metamorfosi termina quando l'animale, seppur in miniatura, assume l'aspetto di un adulto.
Le fasi sopra descritte si riferiscono alla Rana temporaria, ma sono valide, anche se con alcune differenze, per la maggior parte degli Anuri.
Anche gli Urodeli subiscono una metamorfosi.
Alimentazione
Il cibo degli Anfibi e' costituito da animali vivi (a parte i girini di alcuni Anuri che sono vegetariani). Le prede vengono spesso ingoiate intere, al piu' dopo una sommaria masticazione per renderle inoffensive.
Le vittime degli Anfibi sono tipicamente i piccoli invertebrati che, a parte qualche specie che li afferra con le mascelle, spesso sono catturati "al volo" grazie alla lingua appiccicosa che viene fulmineamente estroflessa. Molti anfibi ( rane, rospi e alcune salamandre ) usano questa tecnica di caccia.
I nemici naturali e non....
Gli Anfibi sono parte integrante della dieta di serpenti, piccoli mammiferi e di numerosi uccelli tra cui, nel Parco, primeggia l'Airone cinerino.
Armi di difesa contro questi predatori sono il mimetismo e le secrezioni nocive della pelle, associate a vivaci colori, che agiscono da deterrente.
Ma Il vero nemico degli Anfibi e' l'uomo, sia direttamente in veste di cacciatore/buongustaio, sia (soprattutto) indirettamente con l'inquinamento delle acque e la distruzione e parcellizzazione degli habitat adatti ( stagni, acquitrini, rogge, boschi di pianura...).

Classificazione
La classe degli Anfibi comprende tre ordini, ma solo due, Anuri ed Urodeli, sono presenti nelle nostre zone:
  • Anuri: Hanno corpo tozzo, ovale, testa larga, bocca ampia e occhi grandi molto mobili. Sono dotati di arti posteriori robusti specializzati per il salto.
    Quasi tutte le specie hanno un organo vocale che consente l'emissione di suoni forti che vengono rinforzati ,nei maschi, da sacchi vocali.
    Sono diffusi in tutti i continenti ad eccezione delle regioni piu' aride e piu' fredde.
    Ne fanno parte numerose famiglie:
    • Ranidae: comprende le specie del genere Rana
    • Hylidae: ad essa appartiene la Raganella
    • Bufonidae: comprende i rospi del genere Bufo
    • Pelobatidae: ad essa appartiene il Pelobate fosco
    • Discoglossidae: ad essa appartiene l'Ululone a ventre giallo
  • Urodeli o Caudati: Hanno il corpo allungato, cilindrico, coda piu' o meno lunga e arti tozzi di uguale lunghezza. Sul terreno procedono con movimenti sinuosi.
    Sono animali notturni e molti di essi sono strettamente legati all'acqua.
    Hanno grandi capacita' rigenerative, anche da adulti.
    Ne fanno parte numerose famiglie:
    • Salamandridae: comprende le specie del genere Triturus e del genere Salamandra;
      é la famiglia di Urodeli con il maggior numero di specie presente in Lombardia.
    • Pletodontidae: ne fa parte il Geotritone
    • Anfiumidae:
    • Ambistomidae:
    • Proteidae: ad essa appartiene il Proteo che vive nelle acque carsiche.
    • Sirenidae:
    • Criptobranchidae:
  • Apodi: E' l'ordine piu' piccolo; di esso fanno parte solo specie che vivono in ambienti ipogei tropicali. Hanno corpo allungato, vermiforme, privo d'arti e sono quasi ciechi.
Gli Anfibi dell'area del Parco
In Lombardia sono presenti 19 specie di anfibi.
Nel Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone e nelle localita' di Sartirana e Castello di Brianza, interessate alla campagna di salvataggio, sono presenti le seguenti specie:

Per saperne di più:
  • Guida dei rettili e degli anfibi d'Europa - Arnold/Burton; F. Muzzio & c. ed.
  • Manuale tecnico giuridico per G.E.V. - regione Lombardia
  • Natura in Lombardia : I Vertebrati - regione Lombardia
  • Il progetto Rospi  Lombardia - a cura di V.Ferri - Regione Lombardia